Ospiti
A Napoli c'è la più alta percentuale di persone che in moto non indossano il casco. E proprio a Napoli è stato brevettato un dispositivo in grado di bloccare la moto finché il centauro non si allaccia per bene il casco.
Il Simotronic - questo è il nome del marchingegno - è grande come un pacchetto di sigarette e va montato direttamente sulla moto o sullo scooter. Un sensore comunica che il casco è stato indossato al dispositivo e questo rende possibile l'accensione del motore.
L'inventore, Patrizio Loffredo, tiene a precisare che il Simotronic è anche un ottimo antifurto, in quanto è impossibile far partire la moto senza il casco del proprietario.
Ottima idea anche se chi non ha il buon senso di mettere il casco per scorazzare sulle due ruote difficilmente comprerà un oggetto del genere.
Non è il bilancio di una guerriglia civile; neppure la conseguenza della diffusione di un virus letale. è lo sconfortante dato relativo ai "caduti in bici" sulle strade italiane tra il 2003 e il 2005. Nell'ultimo anno in esame i morti sono stati ben 317, facendo registrare un incremento del 5,7% rispetto ai dodici mesi precedenti. Milano, come prevedibile aspettarsi, gioca la parte del leone e si aggiudica il primato nazionale per numero di morti e feriti. Con circa 600 incidenti che annualmente vedono coinvolti i ciclisti milanesi e che coprono il 7% del totale italiano, ci assicuriamo il vertice della classifica.
Se poi di primati vogliamo parlare, possiamo aggiungerci che siamo in piena concorrenza con i dati di New York, che conta solamente due vittime l'anno in più rispetto a noi. Ben altre comparazioni sarebbe lieto fare con la Grande Mela. Come abbiamo visto qualche settimana fa, il problema nella nostra città riguarda non solo il traffico insistente e pervasivo che scoraggia l'utilizzo della bicicletta, ma anche l'inefficienza o l'inesistenza di piste capaci di tutelare l'incolumità dei ciclisti e fare della mobilità ciclabile un’alternativa vera all’utilizzo del mezzo privato.
La maggior parte degli incidenti mortali avviene su strade comunali nelle fasce orarie tra le 7 e le 9 del mattino e le 17 e le 18, I momenti di punta in cui avvengono gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. I ciclisti, a parità dei pedoni, sono considerati utenti deboli. La città dovrebbe allora essere considerata come un dottore: dovrebbe prendersi cura di loro, garantire attenzioni, adottare iniziative utili affinché la loro debolezza venga protetta. Nella nostra città gli utenti deboli continuano a morire, vittime della mancata assistenza o del negato accesso alla cura. Sono 12 i "caduti" nel 2006. Milano probabilmente deve ancora laurearsi. Oppure ritrovare la sua vocazione.
MANIFESTAZIONE DI ROMA 26/7/07
Salve a tutti.
Se frequentate questo sito sarete sicuramente persone sensibili al problema della sicurezza stradale, e molti di voi, purtroppo, sanno bene come un incidente possa sprofondare un’intera famiglia nell’angoscia e nel dolore.
L’A.I.F.V.S. vuole fermare la strage stradale, perché nessuno debba più provare questa sofferenza.
Per questo ci serve anche il vostro aiuto: giovedì 26 luglio manifestiamo tutti insieme davanti a Palazzo Chigi, dalle 9 alle 13. E’ importante la presenza di tutti per dare voce alle vittime della strada, anche quando richiede qualche piccolo sacrificio (io, per esempio, abito a 700 Km. da Roma, ma giovedì ci sarò)!
Potete trovare maggiori info sulla manifestazione in home page o scrivere a: manifestazione.roma@vittimestrada.org
Ci vediamo giovedì!
Eva Ruggeri - A.I.F.V.S. Maglie (LE)
Ciao Lina non e facile dire a una mamma e ha un papà che i propri figli sono morti.Anche noi siamo in questo terribile incubo il nostro bambino è morto e l'assassino che la investito e liberoooooo ........
OGGI VORREI TANTO CHE MIO FRATELLO FOSSE ACCANTO A ME... VORREI PARLARGLI,ABBRACCIARLO DIRGLI QUANTO MI MANCA PERCHE' HO IN CUOR MIO UN GRANDE SENSO DI RABBIA .. COME VI SENTIRESTE SE SAPESTE CHE VOSTRO FRATELLO ERA INTENZIONATO A CAMBIARE RADICALMENTE LA PROPRIA VITA PERSONALE,CHE LA SERA PRIMA DELL'INCIDENTE AVEVA LITIGATO IN PRESENZA DI AMICI URLANDO:"SOLO SE MI CAPITASSE QUALCOSA DI IRREPARABILE,FORSE IL TUO SENSO DI COMPATIMENTO SAREBBE APPAGATO RECITERESTI BENE LA PARTE DELL'INCONSOLABILE!" FORSE IL MIO MALESSERE E' DETTATO ANCHE DAL FATTO CHE GLI SIA STATO IMPEDITO DI DECIDERE IN MERITO.E 'TALMENTE FORTE IL BENE CHE VOGLIO A MIO FRATELLO CHE HO RESO PARTECIPI DI QUESTO I MIEI GENITORI,A VOLTE PENSO DI AVER SBAGLIATO TUTTO,MA NEL VEDERE QUANTO BENE RIVERSAVANO SULLA PERSONA CON LA QUALE DA TEMPO MIO FRATELLO SI ERA POSTO IN DISCUSSIONE NON POTEVO TECERE.IL RISULTATO E' STATO COME PREVEDEVO ,DI NEGARE L'EVIDENZA.LA MIA CONSOLAZIONE E' CHE NULLA CI ACCADA PER CASO E IL FATTO DI ESSERE ENTRATA IN CONTATTO CON QUESTA ASSOCIAZIONE LO VOGLIO INTERPRETARE COME UN AIUTO CHE MIO FRATELLO MI HA MANDATO E DI QUESTO LO RINGRAZIO DI CUORE .SEMPRE INSIEME!
Nell'80 per cento circa dei casi si tratterebbe di siti web innocui controllati però direttamente dagli hacker mediante l’introduzione di appositi worm al loro interno all’insaputa dei webmaster. La top ten del malware diffuso via web per il mese di giugno e' la seguente: Mal/Iframe, Mal/ObfJS, Troj/Psyme, Troj/Fujif, Troj/Decdec, VBS/Redlof, Mal/Packer, Troj/Ifradv, VBS/Haptime e Mal/Zlob.
Questa e' invece la top ten dei paesi che ospitano il maggior numero di siti web contenenti codici maligni (al suo interno figura, purtroppo, al sesto posto, il nostro Paese): Cina (inclusa Hong Kong), Stati Uniti, Russia, Germania, Ucraina, Italia, Taiwan, Brasile, Gran Bretagna e Canada. Infine, la top ten del malware diffuso per sta elettronica e' la seguenmezzo della pote: W32/Netsky, W32/Mytob, Mal/Iframe, W32/MyDoom, W32/Sality
Perché si uccide guidando ubriachi o per liti su questioni di viabilità
Il cattivo dentro di noi (e nell’auto)
C’è qualcosa di ancestrale, eppure di tristemente spiegabile, nella violenza che le persone liberano in strada. L’omicidio fra automobilisti in litigio è una ricorrenza purtroppo abituale della cronaca, come accaduto giorni fa a Sarno, nel Salernitano. Per non parlare, poi, dei conducenti che, ubriachi alla guida,stroncano giovani vite innocenti, liberando così senza ragione una mera forza distruttrice. Un incubo. Che torna a ogni fine settimana o alla vigilia di un esodo estivo.
Gli uomini, com’è noto, si uccidono fra loro per interesse (economico o sentimentale) o religione: quasi mai per principio. Il principio, infatti, è una motivazione violenta riservata ormai quasi esclusivamente a certi automobilisti. Perché la macchina, più che un mezzo di trasporto, è soprattutto un avamposto ideologico, un luogo di rivendicazione di ragioni, uno spazio d’espressione - incensurato e incensurabile - che rende la gente disposta a morire per le proprie idee. Se infatti, nella sua vita normale, il singolo si comporta con elasticità, tolleranza e libera interpretazione della regola, in macchina diventa un militante della questione di principio. Un filosofo sanguinario. Un terrorista della ragion dovuta. Fuori dell’auto, non bada a infrazioni: in macchina, non tollera che gli si mettano i piedi in testa. Ha terrore di dar ragione, sia pure involontariamente, a chi si crede più furbo di lui. Preferisce passare un guaio, piuttosto che passare da fesso. La macchina è il suo fortino, la sua zona franca dalla sopportazione delle ingiustizie della vita. Se in casa sopporta il mobbing della moglie che lo tratta da cretino (magari con qualche ragione) o il cinismo di figli molto poco simili a come li avrebbe voluti; se il capufficio lo manda a pagare la tassa di circolazione o a portare il cane a fare i bisognini; se il carovita lo umilia nella possibilità di desiderare; se incontra difficoltà croniche nei sentimenti, nelle relazioni, nell’attività sessuale; se invecchia, ingrassa, perde colpi e non si dà pace di questo; se è giovane e disoccupato, o occupato e annoiato, quando sale in macchina (e dunque in strada, perché la macchina è proprietà privata più strada, cioè un connubio devastante: l’automobile è il diritto privato
L'automobilista positivo al test alcolemico. Denunciato a piede libero
Cesenatico, un altro morto sulla strada
Auto travolge e uccide un motociclista

Ancora un incidente causato da un automobilista in stato di ebbrezza
L'uomo alla guida della Fiat 500, come hanno poi rilevato i carabinieri, è risultato positivo al test alcolemico con un tasso superiore al consentito: contro gli 0,50 milligrammi di alcol per litro di sangue, i medici hanno accertato uno 0,90. I carabinieri del nucleo operativo di Cesenatico hanno denunciato a piede libero l'automobilista per guida in stato di ebbrezza e segnalato il caso alla Prefettura perchè valuti l'opportunità di ritirare la patente.
"Quel tratto di strada - spiegano i carabinieri - non è illuminata ma è un rettilineo e l'inversione di marcia è consentita. Ciò non toglie che l'automobilista è colpevole di non aver concesso la precedenza alla moto e di guidare con un tasso alcolemico superiore al consentito".